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Come organizzare i dati dei propri prodotti e dormire sonni tranquilli

Prodotti ed Immagini: come organizzarli efficientemente?

Anche se così si potrebbe pensare, non è questo l’acronimo di Pimcore. Questo è però sicuramente un pensiero ricorrente nella mente di Store Manager, Rappresentanti e Responsabili del reparto IT di aziende che quotidianamente devono affrontare problematiche relative all’organizzazione e alla distribuzione dei dati relativi ai propri prodotti, attraverso logiche complesse evolute nel tempo che rendono difficile la manutenzione e la condivisione dei dati. In questo articolo faremo un breve viaggio nella storia travagliata della gestione dei prodotti e vedremo come Pimcore possa diventare il nuovo supereroe che porterà pace e serenità nel nostro mondo e ci permetterà di dormire sonni tranquilli.

L’organizzazione dei dati, dal 56K all’ e-commerce

In principio era il caos.

Quando si parla di organizzazione di dati informatici, le soluzioni tecnologiche sono pressoché infinite; quando si parla di dati di prodotti aziendali, la complessità aumenta esponenzialmente a causa delle logiche interne all’azienda stessa, che rendono propria e unica la metodologia di manutenzione dei dati stessi. I primi applicativi gestionali sono nati allo scopo di digitalizzare il catalogo dei prodotti per supportare i rappresentanti alla vendita e di conseguenza facilitare il processo di acquisizione degli ordini stessi. Questo principio si è evoluto nel tempo nei concetti di ERP (Enterprise Resource Planning), per l’integrazione dei processi di business aziendali sia dal punto di vista finanziario che logistico, e CRM (Customer Relationship Management) per ciò che concerne le informazioni sui clienti. Con la diffusione su larga scala di internet, e il conseguente avvento dei siti internet, è nata la necessità di realizzare il proprio sito vetrina. Ovviamente il sito internet ha bisogno di avere popolato il proprio database e dunque è necessario replicare il database dell’ERP o realizzare logiche custom per integrare i due sistemi. Con la nascita e l’esponenziale crescita degli smartphone, la diffusione delle vendite online è esplosa e sono nate piattaforme sempre più evolute per la realizzazione di e-commerce; inutile dire che anch’essi hanno bisogno del loro database e che si sia reso necessario automatizzare i processi di raccolta e gestione degli ordini e dei dati dei clienti.

Tutto questo processo di crescita ha fatto sì che applicativi nati anche nei primi anni 2000 si siano evoluti nel tempo con logiche completamente custom e integrazione con tutti i sistemi nati negli anni successivi, rendendo la loro manutenzione estremamente difficile e la loro sostituzione imponderabile. Con l’avvento del Covid e il conseguente lock down, anche gli ultimi scettici hanno iniziato la corsa all’e-commerce, corsa che spesso si rivela piena di affanno.

Dunque, riassumendo, in principio era il caos. Ma spesso lo è anche oggi.

Adottare un PIM per la gestione dei prodotti

Aggiungiamo un nuovo elemento al nostro scenario già complesso; questa volta, però, si tratta di un alleato e non di un ostacolo.

 

Il concetto di PIM (Product Information Management) racchiude l’insieme di tecnologie e procedimenti che consentono una gestione centralizzata delle anagrafiche dei prodotti di un’azienda. L’utilizzo di un PIM consente di integrare le informazioni provenienti da diverse sorgenti in un’unica piattaforma, organizzandole in maniera coerente, e offre la possibilità di redistribuirle in diverse modalità verso piattaforme e-commerce, siti internet, cataloghi cartacei e via dicendo. Consente, inoltre, una gestione completa e dinamica delle anagrafiche dei prodotti, permettendo di customizzare e filtrare le informazioni relative a diversi tipi di prodotto, di gestire prezzi e valute, differenti unità di misura, traduzioni multilingua, contenuti multimediali e molto altro. Questa gestione centralizzata porta benefici in termini di costo di gestione di eventuali cataloghi, listini e piattaforme online, dando consistenza alle informazioni relative ai prodotti e riducendo gli errori di progettazione.

Pimcore: il PIM con gli steroidi

Pimcore è un PIM, e stavolta lo dice davvero l’acronimo. Ma non è solo questo.

Pimcore è un software Open Source per la realizzazione di DXP (Digital Experience Platforms) che racchiude in un’unica piattaforma i concetti di PIM, DAM, CMS, E-Commerce e Data Hub integrato. È vero, sono tante sigle, ma non ci dobbiamo far spaventare. Facciamo assieme un po’ di chiarezza.

Master Data Management

Il concetto alla base di Pimcore è quello di classi di oggetti. Poiché pensato per essere un PIM, ovvero per gestire le informazioni dei prodotti della propria azienda, tipicamente possiamo pensare alla classe “Prodotto“, ma più in generale con una classe Pimcore possiamo rappresentare qualsiasi concetto che riguardi il nostro ecosistema. Per questo possiamo parlare di Master Data Management (MDM). Per fare un esempio, nell’ottica di una vendita omnicanale possiamo, e dobbiamo, certamente rappresentare i nostri prodotti, ma allo stesso modo possiamo rappresentare i punti vendita fisici della nostra azienda indicando indirizzo, numero di telefono, orari di apertura e magari anche un’immagine rappresentativa e la mappa su come raggiungere il negozio. In questo modo possiamo realizzare lo store locator con uno sforzo minimo, dando però al cliente un valore aggiunto.

Digital Asset Management

Quando si parla di immagini, ancora di più rischiamo di trovarci in testa un sacco di capelli bianchi. In tantissimi scenari reali, sappiamo bene che per la stessa immagine abbiamo bisogno della versione HD da mostrare nell’e-commerce, ma che si adatti bene anche e soprattutto alla navigazione mobile, mentre magari per il catalogo cartaceo abbiamo bisogno di un ritaglio più piccolo. Tutte queste versioni devono essere immagazzinate in qualche server e la condivisione di esse fra diversi applicativi può risultare estremamente complessa.

In Pimcore, la gestione delle immagini (e più in generale la gestione di tutti i documenti digitali) è facile ed efficiente. Per ciascuna immagine è possibile definire una o più trasformazioni per realizzare dinamicamente le varie thumbnails necessarie a ciascun tipo di applicativo. A fronte di un unico caricamento di un’immagine in alta definizione, la generazione e la distribuzione delle varie versioni è gestita direttamente da Pimcore, il che porta ad un gran risparmio di tempo.

Content Management System

Senza molti giri di parole, il CMS è lo strumento che ci permette di realizzare il sito. Il concetto sembra semplice, ma nasconde numerose insidie. Anche le più diffuse piattaforme CMS hanno problemi come la difficoltà di adattare il loro database interno alle necessità dell’utilizzatore, o offrono soluzioni limitate e non sempre integrabili tramite plugin. Questo rende difficile ai designer la realizzazione di un sito moderno e dinamico, a causa delle limitazioni tecnologiche.

Pimcore è una pagina bianca. In Pimcore è possibile sviluppare le proprie pagine liberamente, creando micro-componenti riusabili e realizzando template che renderanno facile l’integrazione dei contenutiAvendo il database in pancia, sia per i dati testuali che per le immagini, il rendering del sito è estremamente efficiente. Inoltre, Pimcore supporta nativamente un sistema di traduzione dei contenuti, che permette di gestire ed aggiungere dinamicamente nel tempo nuove lingue.

E-Commerce Framework

No, Pimcore non è una piattaforma di e-commerce completa, come ad esempio Magento o Shopify. Pimcore offre però un framework che permette, in combinazione al CMS, di sviluppare il proprio e-commerce personale; possiamo pensare a questo framework come ad una scatola degli oggetti, dalla quale pescare gli strumenti che ci servono.

Data Hub: Import ed Export

Dulcis in fundo. Tutto quello che abbiamo raccontato fino ad ora lascerebbe l’amaro in bocca se non ci fosse modo di disporre di procedure per import ed export dei dati. Per quanto riguarda la fase di import, nativamente Pimcore fornisce la possibilità di caricare file CSV o utilizzare delle API specifiche. Ciascun import può essere parziale e configurabile da interfaccia e ciascuna configurazione può essere salvata per essere pronta all’uso in qualsiasi momento.

Ancora più possibilità si hanno per l’export, per il quale recentemente è stato introdotto il Data Hub, un framework integrato che consente a qualsiasi applicativo esterno di interrogare Pimcore con query in linguaggio GraphQL, che sta diventando uno standard sempre più diffuso. Questo consente l’integrazione con gli altri applicativi estremamente facile, efficiente e robusta.

Cosa portarsi a casa

Abbiamo parlato di come, spesso, la gestione dei prodotti di un’azienda possa essere difficoltosa, specialmente per quanto riguarda l’integrazione fra diversi sistemi che si sono evoluti nel tempo. Il cambiamento non è semplice, ma è necessario. Ma fortunatamente da oggi è anche un po’ più semplice. Con Pimcore in un’unica piattaforma OpenSource troviamo integrate le funzionalità di PIM, DAM, CMS, e-commerce e Data HubSi potrebbe pensare che OpenSource sia sinonimo di scarsa affidabilità, ma non è così.

Non voglio annoiarti con la filosofia, ma ti basti sapere che la stessa azienda che ha sviluppato il software lo utilizza quotidianamente per i loro progetti con grandi marchi come Audi e Intersport.

Quello che fa veramente la differenza, e che magari avrai notato leggendo l’articolo, è che non serve sviluppare un codice per configurare la piattaforma. Questo non significa che non sia possibile farlo, vista anche la natura OpenSource del software, ma solo che è necessario farlo solamente se si intende realizzare le proprie integrazioni custom. 

Con Pimcore, possiamo organizzare i dati dei nostri prodotti e dormire finalmente sonni tranquilli.

Riferimenti

Cos’è PIMCore: il PIM che vince la DXP Challenge

GraphQL con Pimcore: API per programmatori pigri

La storia dell’Ecommerce: l’evoluzione dalla prima transazione online al Black Friday

How to create a Blog from scratch with Pimcore