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Post-covid: ripartiamo dai modelli di business

Il business post covid

Quando facevo l’università mi chiedevo spesso cosa significasse davvero “essere un imprenditore che sa prevedere i cambiamenti del mercato”, di fatto non riuscivo a calare questa espressione in esempi pratici eclatanti. Dopo i tanti anni che mi separano dallo studio universitario, con il Covid-19 ho avuto l’opportunità di capire il reale significato di questa frase.

Oggi più che mai, con i cambiamenti indotti da questo particolare periodo, riesco a percepire la differenza tra imprenditori che cavalcano il cambiamento, quelli che lo dominano e quelli che si lasciano travolgere completamente, rimanendone schiacciati.

Ma cosa significa quindi prevedere i cambiamenti del mercato?

Di certo non significa avere la palla di vetro o poteri da chiaroveggente, significa bensì costruire un’azienda flessibile e capace di adattarsi continuamente alle dinamiche di mercato. Pensare “laterale” e vedere il proprio business in modo strategico, “capire” il ruolo dell’innovazione e quello delle tecnologie che possono abilitarlo a raggiungere la flessibilità che il mercato richiede. Essere creativo con il futuro della propria azienda.

Fino a qualche tempo fa la maggior parte dei modelli di business delle aziende si basavano sulle caratteristiche e la qualità del prodotto; le tecnologie avevano il ruolo di fare il possibile per sostenere il business, con non poche difficoltà.

Guardando ciò che sta accadendo e come si sta muovendo il mercato si nota che le aziende leader post-covid sono proprio quelle che hanno un business model basato sulla capacità di far vivere esperienze sorprendenti ai propri consumatori; l’innovazione tecnologica è parte integrante di queste esperienze.

Avevamo già capito che l’esperienza di brand fosse importante per mantenere il vantaggio competitivo sul mercato, adesso ne abbiamo la certezza!

La vera sfida da ora in poi sarà capire quali esperienze far vivere al consumatore e quelle che saranno accolte positivamente, in virtù della loro migliore performance.

Quindi come dovranno essere queste esperienze?

Nessuno ad oggi ha la ricetta giusta, siamo tutti in una fase di grande attenzione e sperimentazione, ma ci sono degli aspetti che sicuramente potranno guidare la creazione di esperienze:

  • Il brand con i suoi valori ed il suo comportamento. I consumatori sono sempre più attenti a come i brand si muovono, ai valori che esprimono, a come si comportano sul mercato, con i dipendenti e con l’ambiente circostante. Il cliente sceglierà come soddisfare le proprie esigenze in base a quanto il proprio sistema valoriale sarà vicino a quello del brand.
  • Esperienze omnicanale. Il cliente è a caccia di esperienze, si vuole “divertire” in quello che fa e in ciò che acquista, sia che si parli di servizi, che di prodotti, sia che si parli di B2B, che di B2C. E’ necessario sintonizzarsi sulle abitudini dei consumatori, capire dove è possibile intercettare il consumatore, incontrarlo lì dove cerca risposte e sorprenderlo con esperienze positive.
  • Essere più digitali. Il mondo IT non può più essere un reparto a sé stante delle aziende, ma essere quell’elemento che permette la flessibilità e la dinamicità che il mercato richiede. Il digitale svolgerà un ruolo fondamentale nei modelli di business che funzioneranno, sarà uno dei tasselli che renderà unica l’esperienza di business.

In questo momento di ripartenza sarà indispensabile ripensare ai propri modelli di business, svecchiarli ed innovare mediante l’utilizzo di: data-driven, cloud, automazione, security, digital capability.

Queste saranno le parole chiave che aiuteranno il difficile, ma entusiasmante processo di ripartenza e nuova crescita!